Lunedì
18 agosto 2014 ore 20.30
Brentonico
– Centro Culturale “Alex Langer”
“Quale futuro per l’Istituto Comprensivo
di Brentonico?”
Da
Brentonico, dopo quasi 20 anni, ancora una proposta per un nuovo ed innovativo
modello di sviluppo delle scuole montane e periferiche del Trentino?
Scuola
di Brentonico. La storia si ripete? La storia potrebbe replicarsi dopo quasi
venti anni? Noi speriamo di si, noi crediamo proprio di si. Ma andiamo con ordine e
vediamo di capire meglio.
Il caso attuale. Un
paio di settimane fa la Provincia Autonoma di Trento ha deciso che l’Istituto
Comprensivo di Brentonico perderà, a partire dall’anno scolastico 2014/15, giusto
il prossimo, la dirigenza locale, affidandone la reggenza a “scavalco” al
responsabile della scuola di Mori, così come ha deciso che dall’anno scolastico
successivo la scuola di Brentonico perderà l’autonomia e sarà accorpata all’Istituto
Comprensivo di Mori.
Venti
anni fa. Nell’anno 1995 - allora la competenza sulle scuole era materia
statale ed il principale riferimento trentino era la Sovrintendenza Scolastica
Provinciale – a Brentonico esistevano - separate in casa, seppur nel medesimo
edificio scolastico - la Scuola Media “Giulio Catoni”, un centinaio di alunni,
con Preside e segreteria locali, e la Scuola Elementare “Regina Elena”, circa
duecento scolari, che dipendeva dal “IV Circolo Didattico” con sede a Sacco. Si
capì nell’autunno/inverno del 1995 che, a seguito del pensionamento del preside
a fine di quell’anno scolastico, la scuola media di Brentonico sarebbe stata
destinata all’accorpamento con quella di Mori e, probabilmente, anche del
possibile trasferimento a Mori dei ragazzi di Brentonico. Da questa situazione
nacque proprio a Brentonico un’idea nuova, forte ed innovativa, un’idea
destinata in seguito a rivoluzionare il sistema organizzativo delle scuole
trentine; nacque a Brentonico l’idea di “creare” un’organizzazione scolastica
che potesse gestire assieme, amministrativamente e didatticamente, la scuola
elementare e la scuola media, nacque appunto la “scuola verticale”, poi, e più
opportunamente, denominata “scuola comprensiva”. Dei contenuti dell’idea se ne
parlò una prima volta, primo caso nazionale, in un convegno organizzato al
Centro Culturale di Brentonico dal locale Assessorato all’Istruzione il 16
febbraio 1996. I risultati di quel convegno diventarono poi vero e proprio
progetto che la PAT accolse ed applicò a partire dall’anno scolastico successivo
(giusto nel 1997 la Provincia di Trento divenne titolare anche della competenza
primaria su scuole ed istruzione). Brentonico fu la prima “Scuola Verticale/Comprensiva”,
seppur “sperimentale”, del Trentino assieme, aggiunte “al volo”, a poche altre.
Il sistema/modello “verticale/comprensivo” venne sviluppato ed esteso negli
anni successivi con successo in tutte le scuole della provincia ed anche
“esportato” in ambito nazionale.
E adesso? Come si è descritto
all’inizio, ora la storia si ripete e potrebbe portare all’ideazione ancora a
Brentonico, come avvenne quasi 20 anni fa, di un nuovo ed innovativo modello di
gestione e di sviluppo almeno delle scuole montane e periferiche del Trentino.
Al pro sono maturate sull’Altopiano alcune idee davvero forti e potenzialmente
parecchio interessanti, idee che verranno illustrate lunedì 18 agosto ad ore
20.30 a Brentonico nel Centro Culturale “Alex Langer” in una apposita serata
dedicata. All’incontro sono invitati cittadini, insegnanti, genitori ed
amministratori locali e provinciali. A questi ultimi non si chiederà di
favorire lo stralcio della decisione recentemente assunta dalla PAT.
Tutt’altro. Si richiederà loro di prestare attenzione ad alcune idee molto
forti che potrebbero favorire l’ideazione di un nuovo ed innovativo modello di
scuola dell’obbligo in Trentino, produrne un “sistema” che, come quasi 20 anni
fa, potrebbe nuovamente “fare scuola”.
Nelle
foto i due primi articoli apparsi sulla stampa locale (“l’Adige” e “Alto
Adige”) che presentavano il convegno di Brentonico del 16 febbraio 1996.
Successivamente, la stampa ed i media locali dedicarono ampio spazio
all’argomento; del tema se ne occupò anche Radio-RAI con alcune trasmissioni
dedicate.
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