giovedì 2 maggio 2013

Orazio Mignani e Romolo Mezzetti: domenica 5 maggio si compirà il trionfo del loro sacrificio

Orazio Mignani "Ateo" e Romolo Mezzetti "Uragano" vennero trucidati a Brentonico dalle SS il 2 maggio 1945, giusti 68 anni fa.
Domenica 5 maggio 2013 Brentonico commemora il loro martirio e li ringrazia per le loro vite donate per il trionfo della giustizia, della verità e della libertà.


Orazio Mignani
Anzola dell'Emilia (BO) 22 luglio 1920
Brentonico (TN) 2 maggio 1945

 

Romolo Mezzetti
Malalbergo (BO) 2 ottobre 1917
Brentonico (TN) 2 maggio 1945




COMUNE DI BRENTONICO
Provincia Autonoma di Trento
Il Sindaco
Ing. Giorgio Dossi

Comunicato stampa commemorazione Orazio Mignani e Romolo Mezzetti

La tragica vicenda di Orazio Mignani e Romolo Mezzetti (i due partigiani emiliani uccisi dalle SS a Brentonico il 2 maggio 1945) è sempre stata presente e viva nella memoria popolare e collettiva di Brentonico. Solo recentemente, però, a seguito di specifiche ricerche, si sono puntualmente ricostruite le storie personali dei due e le circostanze storiche complessive e, con risoluzione unanime (Delibera n. 3 del 14 febbraio 2013), il Consiglio Comunale di Brentonico ha deciso di ricordarli e commemorali in forma ufficiale e pubblica.

Programma delle commemorazioni

Sabato 4 maggio 2013 ore 17.00, Brentonico – Centro Culturale
“Viaggi di ritorno”, dialogo con Massimo Bonfantini e Lorenzo Gardumi, moderatore Quinto Antonelli.
- Massimo Bonfantini, filosofo e scrittore, è figlio di Mario Bonfantini, l’autore del libro autobiografico “Un salto nel buio” (Feltrinelli 1959 e Interlinea 2005). Anche Mario Bonfantini aveva intrapreso la via del Monte Baldo per fuggire verso la libertà, riuscendoci. Nel libro dedica alcuni capitoli della sua storia anche alla narrazione di uomini, situazioni e paesaggi incontrati nel suo cammino attraverso i paesi e i territori di Brentonico e del Monte Baldo.
- Lorenzo Gardumi è autore del volume “Maggio 1945 ‘a nemico che fugge ponti d’oro’” (Fondazione Museo Storico del Trentino, 2008).
- Quinto Antonelli, storico e pubblicista, è collaboratore della Fondazione Museo Storico del Trentino e di numerosi altri enti.

Domenica 5 maggio 2013 ore 11.30, Brentonico - Palazzo Eccheli Baisi
Cerimonia ufficiale e pubblica di commemorazione con apposizione di una targa alla memoria.
Saranno presenti:
- Walther Mignani, fratello di Orazio, 81 anni, con il figlio Fabio e altri famigliari (non sono finora stati rintracciati parenti di Romolo Mezzetti).
- Autorità e delegazioni dei Comuni di: Bologna, Anzola dell’Emilia, Malalbergo.
- Associazioni civili e militari (tra queste le ANPI di Bologna, Trento e Rovereto e numerose associazioni locali).
- Autorità e Cittadini.
La targa (apposta nel cortile di Palazzo Eccheli Baisi, a pochi metri dal luogo dell’eccidio) sarà scoperta, quale segno e speranza che si può e si deve riuscire a sconfiggere gli orrori e le inutilità delle guerre e delle violenze, da Massimo Bonfantini, figlio di Mario, partigiano piemontese che ce l’ha fatta a raggiungere la libertà attraverso la via di Brentonico e del Monte Baldo.
Un “Coro di comunità”, composto dai Consiglieri Comunali di Brentonico e dai Cittadini presenti, accompagnato dal suono di alcune chitarre e di una tromba, intonerà e dedicherà a Orazio Mignani e Romolo Mezzetti “La canzone del bambino nel vento – Auschwitz” di F. Guccini/Nomadi.

Schede di Orazio Mignani e Romolo Mezzetti

ORAZIO MIGNANI, celibe, meccanico, nato ad Anzola dell’Emilia (BO) il 22 luglio 1920*, figlio di Vittorio (meccanico) e di Clarice Mattioli (casalinga). Nel 1943 risulta residente a Bologna. Diploma di avviamento professionale. Nome di battaglia "Ateo". Prestò servizio nella GAF a San Pietro del Carso (GO) dal 13 gennaio 1941 all'8 settembre 1943. Subito dopo l'inizio della lotta di liberazione organizzò i primi nuclei armati nella zona di Santa Viola (Bologna) che poi confluirono nella 1ma brigata Irma Bandiera Garibaldi. Nell'autunno passò alla 63a brigata Bolero Garibaldi e operò nella zona di Zola Predosa e Calderara di Reno. Catturato dai fascisti il 14 dicembre 1944 venne rinchiuso in San Giovanni in Monte (Bologna) e deportato il 28 febbraio 1945 prima a Verona e poi nel Campo di Concentramento di Via Resia a Bolzano. All’apertura del campo (29/30 aprile 1945) si diresse verso sud assieme a Romolo Mezzetti e ad altri prigionieri. Giunto nei pressi di Rovereto decise, assieme a Romolo Mezzetti, di percorrere la via del Monte Baldo per sfuggire alle truppe tedesche in ritirata nella valle. Giunto a Brentonico cercò contatti con un eventuale CLN locale, ma fu catturato dalle SS Schindholzehen (dal cognome del comandante Alois Schintlholzer) ancora di stanza nel paese. Dopo essere sottoposto a lavoro di carico e spostamento di munizioni e bombe presso il Palazzo Eccheli Baisi, venne ucciso, assieme a Romolo Mezzetti, da tre militari SS verso le ore 15 del 2 maggio 1945 nei campi sottostanti a sud Palazzo Eccheli Baisi. Il medico condotto di Brentonico Giuseppe Genetti, che esaminò il cadavere la mattina del 5 maggio 1945, nella relativa relazione, riportò che la vittima presentava ferite da arma da taglio, escoriazioni provocate dal calcio dei fucili e che la causa ultima del decesso fu un colpo d’arma da fuoco al capo. Orazio Mignani fu riconosciuto partigiano dal 4 giugno 1944 alla Liberazione.
* Con nota del 24 aprile 2013 il Comune di Anzola dell’Emilia su Orazio Mignani specifica: “E' nato ad Anzola dell'Emilia il 22/07/1920 si chiamava alla nascita MATTIOLI ATEO, nel 1922 è stato riconosciuto dal padre e legittimato dopo il matrimonio dei genitori ed ha preso il cognome del padre Mignani, nel 1928 con sentenza del Tribunale di Bologna gli è stato cambiato anche il nome in Orazio, quindi nel tempo da Mattioli Ateo è diventato MIGNANI ORAZIO”.

ROMOLO MEZZETTI, celibe, ferroviere, nato a Malalbergo (BO) il 2 ottobre 1917, figlio di Romeo (ferroviere) e Maria Fabbri (casalinga). Nel 1943 risulta residente a Bologna. Licenza elementare. Nome di battaglia "Uragano". Militò nella 1ma brigata Irrna Bandiera Garibaldi, con funzione di comandante di compagnia, e operò a Bologna. Catturato dai fascisti nel dicembre 1944, venne rinchiuso in San Giovanni in Monte (Bologna) dal 21 gennaio al 28 febbraio 1945 e poi deportato a Verona e successivamente nel Campo di Concentramento di Via Resia a Bolzano. All’apertura del campo (29/30 aprile 1945) si diresse verso sud assieme a Orazio Mignani e ad altri prigionieri. Giunto nei pressi di Rovereto decise, assieme ad Orazio Mignani, di percorrere la via del Monte Baldo per sfuggire alle truppe tedesche in ritirata nella valle. Giunto a Brentonico cercò contatti con un eventuale CLN locale, ma fu catturato dalle SS Schindholzehen (dal cognome del comandante Alois Schintlholzer) ancora di stanza nel paese. Dopo essere sottoposto a lavoro di carico e spostamento di munizioni e bombe presso il Palazzo Eccheli Baisi, venne ucciso, assieme ad Orazio Mignani, da tre militari SS verso le ore 15 del 2 maggio 1945 nei campi sottostanti a sud Palazzo Eccheli Baisi. Il medico condotto di Brentonico Giuseppe Genetti, che esaminò il cadavere la mattina del 5 maggio 1945, nella relativa relazione, riportò che la vittima presentava ferite da arma da taglio, escoriazioni provocate dal calcio dei fucili e che la causa ultima del decesso fu un colpo d’arma da fuoco al capo. Romolo Mezzetti fu riconosciuto partigiano dal 10 giugno 1944 alla Liberazione.

Atti di giustizia

- Nel dopoguerra, la Corte di Assise straordinaria di Trento aprì un procedimento giudiziario (Corte d’Appello Sezione di Trento, Sezione istruttoria della Corte d’Appello, busta 1946, 151-200, fasc. 191/46) a carico di due sottufficiali – un maresciallo e un sergente – ed un soldato delle SS, rimasti ignoti, colpevoli dell’uccisione di Orazio Mignani e Romolo Mezzetti.
- Altro processo a carico di “Ignoti militari tedeschi S.S.. Titolo del reato: Reato previsto art. 211 c.p.m.g. Parte lesa: MIGNANI ORAZIO e MEZZETTI ROMOLO. Ente denunziante: RR.CC. Bolzano. Tribunale di riferimento: Trasmessi atti al TMT di Verona con elenco 2C/3319 del 17/12/65. Data restituzione atti: con sentenza G.I. del TMT di Verona n. 122 del 28/05/68: Non doversi procedere a carico ignoti”.
- Orazio Mignani e Romolo Mezzetti sono inseriti negli atti 8 febbraio 2006, Camera Deputati – Senato della Repubblica, “Crimini nazifascisti”.

Breve sfondo storico locale

Il 2 maggio 1945 fu una giornata drammatica per Brentonico. Da una settimana (dal 25 aprile, data ufficiale della “Liberazione”) i rappresentanti delle organizzazioni partigiane hanno assunto a Milano i poteri civili e militari. Nelle nostre zone la guerra non è ancora cessata perché le truppe tedesche sono in ritirata nella valle dell’Adige verso il Brennero.
Brentonico è una piazzaforte tedesca (Brentonico - come il resto del Trentino, l’Alto Adige e il bellunese – era sotto la diretta giurisdizione del Grossdeutsches Reich nella regione denominata “Zona d’operazione delle Prealpi”, in tedesco “OZAV - Operatioszone Alpenvorland”). Nel Palazzo Eccheli Baisi, nelle scuole elementari, sul parco, sono ammassate grandi quantità di munizioni. Ai soldati tedeschi (SS Schindholzehen) arriva l’ordine di abbandonare il paese, di ritirarsi verso Predazzo. Che fare di quelle munizioni? L’intenzione del comandante è quella di farle sbrigativamente brillare, lì dove si trovano. Il pericolo per il paese non è piccolo. Interviene l’arciprete, don Vincenzo Lazzeri, che sa parlare il tedesco. Il comandante si lascia convincere e le munizioni vengono spostate dai luoghi più vicini alle abitazioni. Ma due vittime ci sono ugualmente.
Due giovani emiliani, liberati dal campo di concentramento di Via Resia di Bolzano, completamente rasati e ancora con le divise da prigionieri (…sulle quali portavano il distintivo triangolare rosso ed il numero di matricola che li identificavano quali detenuti politici comunisti…), hanno scelto la via del Monte Baldo per fuggire. Ma sono intercettati dai Tedeschi. Il loro destino è segnato, ma prima di farli morire le SS li fanno lavorare a spostare e caricare a bombe e munizioni. Ogni aiuto da parte della gente che abita nelle case vicine e che li vede passare col carico è impedito in malo modo. Verso le ore 15, prima di scappare verso nord, i Tedeschi li fucilano. Le vittime sono: Orazio Mignani, 24 anni, e Romolo Mezzetti, 27 anni.
La denuncia di morte porta la data del 5 maggio 1945; il verbale è presentato dal comando locale dei Carabinieri con unite due dichiarazioni il 21 agosto 1945 ed è registrato lo stesso giorno da Italo Schelfi, ufficiale di stato civile di Brentonico.
Orazio e Romolo vengono sbrigativamente sepolti dai Tedeschi sul posto dell’esecuzione, in una fossa poco profonda fatta prima solcare in fretta a loro; qualcuno a Brentonico ricorda ancora che dal terreno fuoriuscissero le scarpe. I due cadaveri vengono in seguito riesumati e ricomposti nel cimitero di Brentonico. Alcuni mesi dopo le salme di Orazio e Romolo furono trasferite nelle loro terre di origine.

Principali fonti storiche e documentali

- Memorie orali riportate in vari libri di: Massimo Monte (tra altri ricordi molto circostanziati, udì uno dei due gridare ai Tedeschi …perché ci maltrattate così che non abbiamo fatto nulla?), Fortunata Zanella, Augusto Girardelli, altri.
- Altre memorie orali non riportate: Rino Veronesi, Mario Monte, altri anche viventi.
- Verbale dei Carabinieri di Brentonico del 5 maggio 1945.
- Dichiarazione del medico condotto di Brentonico Giuseppe Genetti del 5 maggio 1945.
- Atti giacenti presso archivi di diversi Tribunali.
- Atti dei due processi citati.
- Atti della Camera Deputati e Senato della Repubblica 8 febbraio 2006.
- Atti presso la Certosa e il Comune di Bologna.
- Atti presso la Parrocchia di Brentonico.
- “Maggio 1945 ‘a nemico che fugge ponti d’oro’”, Fondazione Museo Storico del Trentino, 2008.
- “Il diradarsi dell’oscurità. Il Trentino, i trentini nella seconda guerra mondiale. Vol. 3: 1944-1945”, Laboratorio di Storia di Rovereto, 2011.

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