- Nella storica
frazione di Vigo di Brentonico è presente il più rilevante complesso
architettonico religioso del comune di Brentonico. E’ costituito essenzialmente
da tre corpi fondamentali uniti tra loro: il trecentesco campanile, la
quattrocentesca canonica e la Chiesa dedicata ai Ss. Pietro e Paolo consacrata
nel 1594.
- L’attuale chiesa di
Brentonico, edificata su precedente edificio bassomedievale e da sempre punto
di riferimento religioso e civile per la comunità dell’altopiano, conserva al
suo interno beni ed elementi anche di pregevole valore storico, culturale ed
artistico: la altomedievale Cripta di S. Giovanni, altari, sculture, tele,
arredi, archivi, ecc. ed un organo realizzato nei primi anni del ‘600.
-
L’organo della chiesa di Brentonico, il più antico della regione tra quelli da
chiesa funzionanti, è sistemato in cantoria, sopra l'ingresso principale. Il
prospetto è a sette campate, con secondo ordine di “canne morte”. Le bocche
sono allineate per le cinque campate inferiori e per le due superiori; il
labbro superiore è a mitria; il profilo del labbro superiore è piatto. La tastiera,
non originale, è di 50 tasti (Do1-Fa5) con prima ottava corta; tasti diatonici
placcati in bosso con frontalini scolpiti a chiocciola; rialzo tasti cromatici
in ebano; divisione B/S Do#3 – Re. La pedaliera, non originale, è di 18 pedali
(Do1-La2), con prima ottava corta. Il somiere del manuale è a vento. I registri
sono azionati da manette a scorrimento orizzontale, con possibilità di
combinazione alla lombarda. Pressione: 48 mm di colonna d'acqua. Un mantice a
libro e uno ad otre. Lo strumento è formato da 576 canne (552 di metallo e 24
di legno). L'organo è attribuito (vedere all’uopo le ricerche e pubblicazioni
dell’insigne musicologo Prof. Antonio Carlini) all'organaro Giovanni Bertè (Prada
di Brentonico, ? – Verona, 1630) residente, con officina propria, a Verona. Lo
strumento è stato modificato secondo il gusto ottocentesco da Giuseppe Bonelli
nel primo decennio del sec. XX. Lo strumento è stato restaurato, eliminando per
quanto possibile i cambiamenti apportati in precedenza, dai F.lli Piccinelli di
Ponteranica (BG) nel 1975.
Registri
attuali:
Tastiera:
Principale,
Ottava, Quintadecima, Decimanona, Vigesimaseconda, Vigesimasesta, Vigesimanona,
Regale B, Regale S, Flauto in ottava, Flauto in dodicesima, Sesquialtera
decimasettima B, Voce Umana S.
Pedaliera: Contrabbassi con ottave
Accessori: Tiratutti, Unione P/T
- In particolare
negli ultimi due decenni, l’intero complesso religioso, edifici e contenuti, è
stato oggetto di consistenti opere di ristrutturazioni e restauri.
- Il Comune di
Brentonico, consapevole dell’alto valore religioso e civile della struttura per
l’intera comunità dell’Altopiano, ha convintamente sostenuto ed in alcuni casi
anche promosso - direttamente, nei limiti delle proprie competenze e risorse,
ed indirettamente - gli interventi manutentori succedutisi, dichiarandone
comunque sempre la pubblica utilità.
- Il seicentesco
organo della Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo di Brentonico, uno dei beni storici
e culturali più preziosi dell’intero nostro Altopiano nondimeno tutelato anche
da una apposita legge provinciale, giace attualmente in pessime condizioni, sia
per quanto concerne la cassa, originale, sia per la struttura fonica,
parzialmente originale.
- A seguito del
citato restauro del 1975 lo strumento non è più stato oggetto di manutenzioni
né straordinarie né ordinarie, ad esclusione di un paio di accordature complete
in occasione di registrazioni musicali.
- Sentiti anche
all’uopo il Molto Reverendo Parroco di Brentonico don Luigi Mezzi, il
Responsabile dell’Ufficio Diocesano di Musica Sacra Prof. Paolo Delama, il
musicologo esperto Prof. Antonio Carlini.
- Ricordato altresì
che nei bilanci annuali della PAT è previsto un apposito capitolo di spesa
finalizzato al restauro degli organi storici tutelati dalla citata legge.
Tutto ciò premesso,
il Consiglio Comunale impegna il sindaco e la giunta a:
1. Promuovere – di
concerto con la Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo di Brentonico proprietaria
dell’opera e titolare del procedimento, l’Ufficio di Musica Sacra
dell’Arcidiocesi di Trento, la Provincia Autonoma di Trento, altri enti
pubblici e privati - il completo restauro - cassa lignea, struttura ed elementi
fonici - del seicentesco organo della Chiesa Arcipretale di Brentonico, opera attribuita
a Giovanni Bertè, organaro in Verona ed originario di Prada di Brentonico.
2. Il restauro dovrà
compiersi secondo le indicazioni tecniche ed operative del “Ufficio di Musica
Sacra dell’Arcidiocesi di Trento” e dovrà tendere all’utilizzo e
all’applicazione delle più recenti conoscenze filologiche di settore, onde
riportare, per quanto tecnicamente possibile, lo strumento alle sue condizioni
strutturali e sonore originarie.
3. Qualora
l’operazione avesse riscontro, destinare a bilancio, se necessario, una adeguata
partecipazione finanziaria allo scopo.
4. Promuovere
adeguata ricerca storica rispetto alla figura e all’opera di Giovanni Bertè
(Prada di Brentonico , ? – Verona, 1630), organaro con propria officina in
Verona ed originario di Prada di Brentonico.
5. Promuovere, in
collaborazione e sinergia con le istituzioni musicali del territorio, adeguati
corsi e percorsi didattici finalizzati alla formazione di giovani organisti in
ambito locale.
Quinto Canali, Monica Luigina Daiprai,
Donatella Internò, Fabio Mazzurana, Graziano Veronesi
Ricordatevi che come effetto collaterale ma decisivo per il tessuto culturale brentegano ci sarà la rivalutazione degli "Iceberg" ovvero dei "Massi Erratici" culturali dell'Altopiano... Dico di quegli straordinari personaggi che schivi e modesti come sono celano agli occhi di questo piccolo (in senso figurato) mondo talenti, capacità e virtù di prim'ordine . Sono gli artigiani, gli artisti, i professionisti, i vecchi saggi che meriterebbero qui e adesso se non riconoscimenti (sempre improbabili in Patria) almeno un poco di visibilità. Uno per tutti cito quel Franco Barozzi da Prada, Musicista, Insegnante, Liutaio, Pittore e forse qualcos'altro, che quell'organo storico sa far vibrare ancora e che potrebbe insegnarne i rudimenti a qualche giovane brentonicano. Questa è cultura più delle canederlate in piazza.
RispondiEliminaGianclaudio
credo sia una ottima proposta, anche nell' ottica di mantenere e valorizzare manufatti unici e di grande pregio nel loro genere e ricordare e far conoscere alle nuove generazioni personaggi ed artisti locali che altrimenti sarebbero destinati all' oblio.
RispondiEliminaOltre a questo, si devono in seguito pubblicizzare queste peculiarità e specificità del nostro altipiano, sia per il loro valore intrinseco, sia organizzando concerti invitando virtuosi dello strumento, perchè servano anche come volano per dare una boccata di ossigeno alla nostra comunità che sta arrancando sempre più, sotto ogni aspetto.
Con ottimismo, mi complimento per l' iniziativa
ing. Giovanni TOGNI